È la magia d’Autunno. La chiamano Foliage. I biologi dicono che sia il risultato di un complesso meccanismo in cui la clorofilla cede il passo agli altri pigmenti per proteggere l’albero nei mesi più duri. E, come per incanto, quasi senza accorgersene, il colore delle chiome passa in pochi giorni dal verde brillante al giallo senape, all’arancio, al rosso e al marrone.
Camminare nei sentieri immersi in questo caleidoscopio è una vera e propria magia. I passi si fanno silenziosi, la prospettiva infinita. Le foglie cadono leggere, la pace qui è assoluta.
Le Marche riescono a regalare quadri sempre diversi, sfumature di foliage che sembrano al di fuori del normale concetto del tempo, come se tutto fosse sospeso per permettere a chi sa prestare i propri occhi di vedere quanto sia perfetta la Natura.
Basta andare nell’entroterra maceratese per vedere una tavolozza difficilmente paragonabile: il Parco Nazionale dei Monti Sibillini offre un’esperienza di foliage tra le più intense di tutto il territorio. Qui il giallo dei castagni si abbina al cremisi degli aceri e all’arancione dei faggi. Da non perdere assolutamente la faggeta secolare di Canfaito alle pendici del Monte San Vicino, dove svetta imponente da oltre 500 anni il suo guardiano, il più grande e antico di tutte le Marche, tra i 300 alberi monumentali d’Italia.
La Natura nelle Marche detiene anche un altro primato: è infatti nella provincia di Pesaro Urbino che si trova la cerreta più grande d’Europa, che si estende dal Passo della Cantoniera di Carpegna fino ai due Sassi Simone e Simoncello. Inutile dire quanto il colore rosso rame dei cerri crei una trama fitta, da cui penetrano obliqui i raggi del Sole per evidenziare con la loro luce ogni singola nuance delle foglie.
C’è poi un paesino, il più piccolo della zona del Montefeltro, che è un vero e proprio scrigno. Una Wunderkammer dove la Natura si unisce in ordine sparso, eppure perfettamente lineare, all’opera dell’uomo. Quando si arriva a Frontino si ha l’impressione di entrare in un salotto antico, ben curato, quello che si usa per accogliere Ospiti importanti: strade lastricate, fiori e piante fanno da cornice ai viottoli fino ad arrivare alla trecentesca torre dell’orologio, interamente ricoperta di foglie, che in autunno esprimono al massimo il loro concetto di bellezza, regalando uno spettro infinito di gradazioni, dal verde al rosso fuoco.
E per gli amanti dei contrasti armonici, niente di più suggestivo del foliage urbano. L’esempio migliore nelle Marche? Il Parco del Cardeto ad Ancona. Guardando attraverso le sue foglie rosse, fanno capolino il blu del mare e i colori della città, primo tra tutti la cupola del Duomo di San Ciriaco. E basta volgere leggermente lo sguardo per scorgere un mélange di colori, che vanno dal verde al rossiccio: è il Monte Conero, che con i suoi itinerari e sentieri regala sempre nuove palette e abbinamenti ton sur ton.
Respira. Sei nel bel mezzo di un’opera perfetta. Di un quadro fluido come i tocchi degli impressionisti, potente come i colori dei macchiaioli, casualmente studiato come le pennellate di Pollock. Il tutto composto da un unico grande autore: la Natura.
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